delirio

 

Un gran ringraziamento
che pur se
finente in “mento”
è sincero

Ringrazio la variopinta umanità, ogni uno, proprio tutti. Per alimentare  pazza mente mia, in poesia osservandovi, taluni veramente acuti, distinti e intelligenti, altri fuori comprensione, folcloristici, grotteschi. E ringrazio in particolare questi ultimi per non offendersi se mi concentro su di loro maggiormente, per non partire in spedizione e volere malmenarmi, dirmene 4, cinque dita sulla faccia, o 6 un idiota, e sette prendo ti faccio passare la penna, le penne anzi, ce le lasci, poetucolo da strapazzo, e strapazzo avrai di certo, o sì si, e anche otto, pure nove, nove code e naso rotto, fratturato, storto che non sei altro! E almeno dieci, saranno i punti: di sutura, se non la smetti. Bene. Come vedete me le sono già date da solo. Potete risparmiare il viaggio.

Ringrazio poi la mia Mamma per avermi fatto così bello (non è vero ma così depisto chi volesse eventualmente davvero cercarmi) non sono bello ma in realtà bellissimo, son due metri, paio un angelo, son statuario, riccio e biondo, e non vi dico i muscoli che ho, dei Bidiotici e dei Tristupidi che se ve li racconto non ci stanno nemmeno nel monitor. Ringrazio infine il mio Papà, buonanima oramai, per non essere stato Papa e quindi io non potrei esserci (l’importanza degli accenti). Ma ringrazio sopra tutti gli ultimi, perché di loro sarà il regno dei cieli. Quello dei ceti, appartiene già ad altri. Se lo tengano, direte voi. Io puro. Ringrazio il cielo a questo punto, per non dare a me il castigo di tuoni fulmini e accidenti.

 

Marco Testa

 

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